Nemmeno oggi che sono passati cinque giorni dalla seconda volta che il nostro spettacolo è andato in scena al Teatro di Meano l’emozione è passata. Nemmeno oggi che sono passati cinque giorni dalla prima volta riusciamo a dimenticare i tanti complimenti, le tante belle parole, la grande inesorabile forza che Olga e tutti i personaggi, il pubblico e persino, udite udite, l’autrice del libro, ci hanno regalato. Un vortice di complimenti, di lacrime e di sorrisi ha trascinato il nostro tenace foglietto di carta in una girandola di felicità.
Siamo fieri dei nostri allievi e del progetto che abbiamo portato a compimento in quest’anno accademico. La realtà, a volte supera la fantasia, ci dicono e quando vedi 180 ragazzi danzare sul palco con l’obiettivo di trasmettere una sensazione allora capisci che può essere vero.
La storia non era già nota, qualcuno aveva letto il libro, qualcuno no, altri ne avevano sentito parlare ma la realtà è che i nostri coreografi, la regista e i ragazzi hanno avuto l’arduo compito di spiegare (non a parole, attenzione, ma con le loro personali sensazioni), con la danza e con la teatralità, cosa succede a Olga durante il suo straordinario viaggio. Una missione difficile, ma non impossibile, d’altronde sono anni che ci gettiamo a capofitto in grandi sfide. Se ci siamo riusciti? Non si sa. Non lo sappiamo noi almeno, certo è che dopo “L’importanza di essere unici”, coreografia di Sergio Reolon che chiude lo spettacolo e dopo la caduta libera di Olga/Stefania tra le braccia dei suoi compagni abbiamo visto scendere qualche lacrima. Olga ce l’ha fatta! La nostra Olga è riuscita a comprendere il valore della sua unicità e non cercherà più di cambiare, di diventare “normale” (normale come?).
Probabile che qualcuno leggerà il libro ora. Pensabile che qualcuno si faccia assalire dalla voglia di scoprire il Melo originale, quello di Elisabetta Gnone, quello dalla pelle scura e dalla zazzera ricciuta. Facile che qualche mamma voglia leggere la storia della bambina di carta ai suoi bambini, per conoscere anche il venditore di tracce, che non ha fatto in tempo ad esserci per il nostro spettacolo, o il tasso, che invita Olga nella sua tana, a cui non siamo stati in grado di far giungere l’invito.
Ci piacerebbe che poteste condividere con noi la sensazione che mettere in scena “Normale come?” ci ha dato. Ormai la prima e la replica se ne sono andate (non dal nostro cuore, sia chiaro), ma avete ancora delle possibilità! La prima VENERDÌ 27 maggio alle ore 20:30 all’Anfiteatro del Parco Urbano di Lavis (a ingresso gratuito), grazie al Comune di Lavis, all’Assessore Pasolli e a Mondo Bambino 2016. Se ci sarete vi parleremo anche della Maga Ausolia, della sua innata capacità di stupire e potrete ringraziarla, per aver aiutato Olga (e tutti noi) a comprendere che la normalità non esiste.
La seconda a TRENTO in PIAZZA DUOMO il 19 giugno ad ore 21, in occasione delle Feste Vigiliane
La terza a TRENTO al Teatro Sanbapolis il 28 giugno ad ore 21, aspettando il festival Ama chi ti pare (della Nuda Compagnia), in occasione di UniversitàEstate 2016.
Noi vi aspettiamo…con Olga.
Intato ecco alcune foto di Fotostudio2000 di Lavis (dove troverete tutto il servizio) della prima serata di spettacolo.